venerdì 29 maggio 2020

L'UTOPIA: un pericolo e una minaccia #STEP 19

L'utopia è "la formulazione di un assetto politico, sociale, religioso che non trova riscontro nella realtà ma che viene proposto come ideale e come modello" .
L’utopismo, invece, è la realizzazione pratica di tale idea, cosa che causa problemi, in quanto risulta impossibile creare un mondo perfetto. 

Utopia - Wikipedia
Illustrazione per Utopia di Thomas More
Benché il termine 'utopia' abbia fatto la sua comparsa solo in epoca moderna, già nell'antichità classica era noto questo concetto. Ne sono un esempio la terra dei Feaci, le isole dei beati e l’età dell’oro, luoghi cantati in poesia, ma anche la Ciropedia di Senofonte, una rappresentazione utopistica del sovrano ideale, e soprattutto l' utopia politico-filosofica della  Repubblica di Platone.
Il conio del neologismo si deve però a Thomas More, il quale, nel 1516, pubblicando la sua opera omonima, diffuse il genere letterario dell’utopia. 

La parola deriva dal greco οὐ ("non") e τόπος ("luogo") e significa "non-luogo". Nel termine, però,  essendo stato coniato da un inglese, è presente un gioco di parole con l'omofono inglese eutopia, "buon luogo". L'identica pronuncia dà origine ad un doppio significato. Infatti l'utopia sarebbe un luogo buono o bello, ma inesistente, o se non altro irraggiungibile.

"L’utopia è un pericolo e una minaccia, un progetto di sovvertimento dell’ordine sociale allo scopo di instaurare un nuovo e inquietante regime, inevitabilmente totalitario e liberticida. Occorre coltivare una sana diffidenza verso le utopie, perché nascondono sempre il rovescio di ciò che promettono: l’ingiustizia invece dell’equità, la disperazione invece della felicità. Bisogna fermare gli utopisti prima che facciano danno, perché certamente le loro immagini sono seducenti, ma essi getteranno la maschera non appena avranno acquisito il potere."
                                                                                   Roberto Mordacci, Ritorno a Utopia


Il pericolo del pensiero utopico, quindi, consiste nel voler 'forzare' la realtà a sottomettersi a un modello perfetto di società, con conseguenze spaventose, in quanto il mondo reale è limitato e imperfetto e come tale è anche l'esistenza umana. 
Proprio l'eliminazione della differenza tra l'utopia e il reale, il fatto di non riconoscere l'imperfezione umana e di considerare la violenza, la guerra, la lotta, azioni innocenti fatte per un bene assoluto causano la trasformazione dell'utopia da ideale a totalitaria. Per questo motivo, è necessario guardare alla realtà presente e concreta, per non cadere vittime di un mondo falso, ingannevole e pericoloso, in cui vengono meno le libertà individuali e collettive, in cui vigono regole opprimenti e repressive.



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