sabato 25 aprile 2020

Il pericolo ai tempi del COVID-19 #STEP11

Al giorno d'oggi tutto il mondo si trova a dover affrontare e combattere il COVID-19 , un nuovo virus che fa parte dei Coronavirus, cioè i "virus RNA a filamento positivo, con aspetto simile a una corona al microscopio elettronico". Questa famiglia è nota "per causare malattie che vanno dal comune raffreddore a malattie più gravi come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS)." 
Coronavirus: indicazioni e comportamenti da seguire | Auxologico
Immagine del virus
Proprio perché poco conosciuto non si sa bene quanto possa essere dannoso per la salute. Il sito http://www.salute.gov.it ha cercato di chiarire le idee con questa spiegazione.
"Quanto è pericoloso il nuovo virus?Alcune persone si infettano ma non sviluppano alcun sintomo. Generalmente i sintomi sono lievi, soprattutto nei bambini e nei giovani adulti, e a inizio lento. Circa 1 persona su 5 con COVID-19 si ammala gravemente e presenta difficoltà respiratorie, richiedendo il ricovero in ambiente ospedaliero."
 Il 5 Aprile 2020, dopo il prolungamento delle misure di lockdown, il ministro della Salute, Roberto Speranza ha affermato:
“Dobbiamo dire la verità. La situazione resta drammatica. L'emergenza non è finita. Il pericolo non è scampato. Ci aspettano mesi ancora difficili. Il nostro compito è creare le condizioni per convivere con questo virus. Ecco, il verbo giusto è convivere. Almeno fino a quando non avremo il vaccino o una cura".
Da questa dichiarazione, si evince che non bisogna sottovalutare i rischi che possono continuare a esserci, nonostante il contagio abbia avuto degli arresti notevoli in alcune regioni italiane. La quarantena sta iniziando ad avere i suoi effetti, ma in Lombardia e in Piemonte la situazione è ancora molto grave e anche nel resto del Paese i contagi non si sono ancora del tutto arrestati. I decessi continuano a verificarsi e ci sono ancora molti malati, ma si inizia a intravedere un miglioramento e una probabile riapertura di alcuni settori e attività, prevista per il 4 maggio.

Tuttavia, c'è la certezza di saper valutare il rischio che si corre? 
Nella valutazione del pericolo, le persone sono influenzate dalle proprie idee,da aspetti emotivi,dalla familiarità, dalla controllabilità, dal livello di conoscenza e dal potenziale catastrofico. Vi è la tendenza a filtrare i dati in modo tale che corrispondano alle convinzioni personali,infatti,la percezione del rischio è un giudizio soggettivo elaborato riguardo alle caratteristiche, alla gravità e al modo in cui viene gestito il rischio stesso. Gli adolescenti sfidano i pericoli, incuranti delle conseguenze; questo accade perché manca la capacità di autoregolarsi e di distinguere un comportamento finalizzato a raggiungere un elemento piacevole da uno che potrebbe causare dei danni.

Quindi, oltre alla pericolosità del virus e a tutte le sue complicazioni a livello medico-sanitario ed economico-sociale, un grande pericolo è la "mancanza di equilibrio nella percezione del rischio"che questa pandemia comporta. "Molti hanno sottovalutato il rischio, protraendo comportamenti che espongono al potenziale contagio. [...]Altri si sono subito allarmati, immaginando scenari da catastrofe, che li hanno portati a svuotare i banchi dei supermercati e a fare incetta di beni di prima necessità."

venerdì 17 aprile 2020

Il concetto di pericolo nei proverbi italiani

È interessante vedere come il termine 'pericolo' costituisca parte di molti proverbi italiani, ormai quasi dimenticati, e abbia creato nella lingua italiana delle parole polirematiche, oggi molto utilizzate. Qui di seguito vi sono alcuni esempi:
  • "Chi non teme corre pericolo.";
  • "Dove non c'è pericolo, non c'è gloria.";
  • "Gran pericolo, gran guadagno.";
  • "a proprio rischio e pericolo" loc.avv. ,secondo la propria volontà: ha fatto a suo pericolo;
  • "pericolo di morte" loc.s.m. situazione che rischia di portare alla morte chi la subisce: il paziente è in pericolo di morte; anche come scritta su cartelli segnaletici;
  • "pericolo giallo"loc.s.m. espressione con cui si indica l’atteggiamento di timore del mondo occidentale nei confronti della possibilità dell’espansione politica, economica e sociale dei popoli dell’Estremo Oriente, spec. dei cinesi e dei giapponesi.

Fonti:

L'analisi del pericolo

Risultati immagini per analisi del pericolo haccp
Immagine simbolo de piano HACCP

L'analisi del pericolo è un "processo utilizzato per analizzare i pericoli, i cui risultati passano attraverso la loro identificazione, la loro inaccettabilità, e la selezione di metodi per controllarli o eliminarli." Questa procedura viene impiegata in molte discipline, tra cui l'avionica, l'ingegneria chimica e l'ingegneria della sicurezza.
L'analisi del pericolo si suddivide in diverse fasi:

  1. "l'identificazione, lo studio e il monitoraggio"di tutti i pericoli che potrebbero verificarsi, al fine di determinarne il potenziale, l'origine, le caratteristiche e il comportamento.
  2. "Il processo di raccolta e valutazione delle informazioni sui pericoli", con lo scopo di definirne l'importanza e il modo in cui vengano indirizzati dal piano HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points). 
  3. "La descrizione e la realizzazione delle misure necessarie per ridurne l'impatto".

I pericoli della Grande Guerra #STEP10



1917 "Mission Briefing" Clip (2020)

Questa scena molto significativa è tratta dal film di Sam Mendes 1917, una storia di amicizia, coraggio e valori ambientata durante la Grande Guerra.

Nel 1917 l’esercito inglese scopre che i tedeschi hanno architettato un’imboscata contro un battaglione che, inconsapevole, si sta preparando a essere sterminato. Se non si riuscisse a evitare il massacro, potrebbe verificarsi una dura sconfitta per gli inglesi.
Allora, a due giovani caporali, Schofield (interpretato da George MacKay) e Blake (Dean-Charles Chapman), viene assegnata la missione di raggiungere il battaglione e avvertirlo del pericolo imminente.
I due commilitoni, uniti da un forte legame di amicizia, oltre a dover salvare moltissime vite, hanno anche un interesse personale a compiere l'incarico. Il fratello di Blake, infatti, essendo un soldato del battaglione in pericolo,rischia la vita.

Il film,piuttosto incalzante e drammatico, è in grado di contrapporre in parallelo due piani narrativi: la missione dei due protagonisti e la guerra intorno a loro, riuscendo così a mantenere l'attenzione fissa sullo schermo.

Fonte
Visione del film al cinema.

domenica 12 aprile 2020

IL COLOSSO #STEP09

El coloso.jpg
Francisco Goya o Asensio Julià, Il colosso,1808 circa, Museo del Prado, Madrid


Il quadro raffigura un intero popolo che fugge freneticamente da un pericolo imminente e mortale:
la figura enorme di un colosso nudo, che, per la collera, ha gli occhi e i pugni chiusi in modo minaccioso. Secondo alcune interpretazioni, questo gigante potrebbe essere metafora del potere assolutista o dell'insensibilità dell'uomo moderno nei confronti della natura. Secondo altre, invece, dal momento che l'opera risulta essere molto enigmatica, il colosso potrebbe essere visto come un protettore della popolazione in fuga da un nemico che non si può scorgere, poiché situato oltre le colline.

Dettaglio della fuga
Come si può notare nell'immagine qui di fianco, che fa vedere meglio la scena della fuga, vi sono un branco di bestie che scappano via, un gruppo di persone sfollate con le proprie masserizie e di gente che chiede aiuto.
Soltanto un asino bianco, simbolo di ignoranza, non si cura del pericolo imminente.



Fonte:

"Il cittadino accorrerebbe a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell’autoritarismo?" #STEP08

P. Oxy. LII 3679.jpg
Frammento papiraceo della Repubblica


"[...] in un ambiente siffatto, quando raggiunge il culmine dell’anarchia e nessuno è più sicuro di nulla e nessuno è più padrone di qualcosa perché tutti lo sono, anche del suo letto e della sua madia a parità di diritti con lui e i rifiuti si ammonticchiano per le strade perché nessuno può comandare a nessuno di sgombrarli; in un ambiente siffatto, dico, pensi tu che il cittadino accorrerebbe a difendere la libertà, quella libertà, dal pericolo dell’autoritarismo? Ecco, secondo me, come nascono le dittature. Esse hanno due madri. Una è l’oligarchia quando degenera, per le sue lotte interne, in satrapia. L’altra è la democrazia quando, per sete di libertà e per l’inettitudine dei suoi capi, precipita nella corruzione e nella paralisi.[...]Così la democrazia muore: per abuso di se stessa. E prima che nel sangue, nel ridicolo." 

                                                                               Platone, La Repubblica – Cap. VIII.
Secondo Platone, la democrazia nasce con la rivoluzione dei poveri contro i ricchi oligarchi e con lo scatenarsi di tutti i desideri. Questo tipo di ordinamento costituzionale si fonda sui principi dell'incompetenza e della licenza di fare ciò che si vuole. Uno Stato simile, come sottolinea il precedente passo, è tendenzialmente anarchico e dispensatore di uguaglianza a chiunque, anche a chi non lo merita; esso causa un capovolgimento dei valori, in quanto vengono esaltati i vizi. La buona educazione è identificata nella tracotanza, la libertà nell'anarchia e il coraggio nell'impudenza. A un certo punto, proprio a causa di questa eccessiva libertà nasce la tirannide. Questa forma di governo ha origine dalla prepotenza di capi che, per rafforzare il loro potere, colpiscono i propri rivali e sollevano il popolo a proprio favore. Il tiranno, però, teme di essere ucciso dai propri sudditi e perciò governa con la violenza, instaurando un regime di paura e di delitti.
Quindi, riassumendo, per il filosofo la democrazia è un pericolo. Il pericolo che gli uomini, il cui fine è quello di vivere, pretendano di condurre una vita in modo dissoluto, senza oppressione e senza una morale, inconsapevoli del fatto che la  "sete di libertà" sfoci nella corruzione e nella paralisi del governo stesso.

martedì 7 aprile 2020

Il 'pericolo' di una 'nuova' Apocalisse #STEP07

La primavera hitleriana 
Folta la nuvola bianca delle falene impazzite
turbina intorno agli scialbi fanali e sulle spallette,
stende a terra una coltre su cui scricchia
come su zucchero il piede; l'estate imminente sprigiona
ora il gelo notturno che capiva
nelle cave segrete della stagione morta,
negli orti che da Maiano scavalcano a questi renai.
Da poco sul corso è passato a volo un messo infernale
tra un alalà di scherani, un golfo mistico acceso
e pavesato di croci a uncino l'ha preso e inghiottito,
si sono chiuse le vetrine, povere
e inoffensive benché armate anch'esse
di cannoni e giocattoli di guerra,
ha sprangato il beccaio che infiorava
di bacche il muso dei capretti uccisi,
la sagra dei miti carnefici che ancora ignorano il sangue
s'è tramutata in un sozzo trescone d'ali schiantate,
di larve sulle golene, e l'acqua séguita a rodere
le sponde e più nessuno è incolpevole.
Tutto per nulla, dunque? – e le candele
romane, a San Giovanni, che sbiancavano lente
l'orizzonte, ed i pegni e i lunghi addii
forti come un battesimo nella lugubre attesa
dell'orda (ma una gemma rigò l'aria stillando
sui ghiacci e le riviere dei tuoi lidi
gli angeli di Tobia, i sette, la semina
dell'avvenire) e gli eliotropi nati
dalle tue mani – tutto arso e succhiato
da un polline che stride come il fuoco
e ha punte di sinibbio....
Oh la piagata
primavera è pur festa se raggela
in morte questa morte! Guarda ancora
in alto, Clizia, è la tua sorte, tu
che il non mutato amor mutata serbi,
fino a che il cieco sole che in te porti
si abbàcini nell'Altro e si distrugga
in Lui, per tutti. Forse le sirene, i rintocchi
che salutano i mostri nella sera
della loro tregenda, si confondono già
col suono che slegato dal cielo, scende, vince -
col respiro di un'alba che domani per tutti
si riaffacci, bianca ma senz'ali
di raccapriccio, ai greti arsi del sud...
La primavera hitleriana - Studente Novello Riccardo - Medium
Hitler e Mussolini
Questo testo di Eugenio Montale è stato composto tra il 1939 e il 1946, in seguito alla visita di Hitler a Firenze nella primavera del 1938, e assume i tratti di una vera e propria dichiarazione di antifascismo.
Il poeta, attraverso l'uso di un linguaggio biblico, sottolinea l'immane tragedia del momento storico e il pericolo di un male assoluto, contro cui l'umanità deve combattere e resistere, affidandosi al bene.
La poesia si può suddividere in due parti: la prima presenta il "trionfo" di Hitler a cui associa immagini infernali e cupe, la seconda, invece, si focalizza sulla figura di Clizia, una sorta di "donna-angelo", che, sacrificandosi come un "nuovo Cristo", assicurerà la salvezza all'umanità.
La visita di Hitler in Italia viene descritta da Montale come una "nuova Apocalisse", infatti, il capo del nazismo è un "messo infernale", i due dittatori sono assimilati a dei "mostri" e la città al loro arrivo spranga le porte e le vetrine. In questo clima così tetro, l'unica speranza viene da Clizia, che conserva un amore immutato (secondo il mito greco il girasole, qui Clizia, era destinato a guardare in eterno il sole, conservando intatto il suo amore) tale che la luce che porta dentro di sé  si annienti per la salvezza di tutti.


Fonte:
Marta Sambugar, Gabriella Salà, Paesaggi letterari, ed. La Nuova Italia (2015).

domenica 5 aprile 2020

Il pericolo della ciclicità della Storia #STEP06

Foto della copertina del libro "L'onda", fatta tramite cellulare.
"Chi erano Hitler e i nazisti? E come hanno fatto a trascinare un'intera nazione nel loro folle disegno?" Ben Ross, professore di storia di un liceo di Palo Alto, decide di fare un esperimento per spiegare ai suoi alunni, increduli di quanto fosse successo durante la seconda guerra mondiale, le ragioni di tanto orrore. La classe diventa una sorta di laboratorio, in cui egli fonda un movimento, L'Onda, caratterizzato da simboli, motti, disciplina, senso di appartenenza e comunità.
In poco tempo, le conseguenze risultano essere disastrose e incontrollabili : nella scuola accadono episodi di violenza e molti ragazzi assumono un carattere dittatoriale e autorevole.
"Era venuto fuori che il ragazzo [...] era stato soltanto strapazzato da un paio di teppistelli. Non era chiaro se avevano davvero litigato per l'Onda o se l'Onda fosse stata solo la scusa usata dai bulli per iniziare a litigare. Comunque fosse, uno dei teppisti l'aveva chiamato sporco ebreo."  
"Condannava l'Onda in quanto movimento pericoloso e ottuso che reprimeva la libertà di parola e di pensiero e si contrapponeva a tutto ciò su cui si fondava il Paese. [...] l'Onda aveva iniziato a fare più male che bene [...] se non fosse stata arginata avrebbe portato a conseguenze ancora più gravi." 
 Così, l'iniziale convinzione degli studenti sull'impossibilità di instaurare una nuova dittatura viene smentita dai fatti clamorosi.

Il romanzo di Todd Strasser è tratto da un episodio realmente accaduto in una scuola statunitense nel 1969. L'autore n'è venuto a conoscenza tramite un articolo di un insegnante americano, Ron Jones,in cui vengono narrati i ricordi sull'esperimento da lui condotto.

"[...] A dire la verità, mi sono sempre chiesto se l'esperimento condotto dal signor Jones con la sua classe avesse avuto davvero gli effetti raccontati nell'articolo. Ma sono fermamente convinto che il punto non sia se quegli eventi sono veri oppure no."
                                                                                                                                                                                                                                                            Todd Strasser

Attraverso questa dichiarazione, è evidente che l'autore, oltre a raccontare una storia inaspettata e tagliente, denuncia il pericolo che la Storia possa ripetersi, in qualsiasi momento, anche nei suoi eventi più tristi e crudeli. La Storia, quindi, non è quella "magistra vitae" ,tanto decantata nell'antichità da Cicerone e Polibio, ma gli uomini,  anziché trarre insegnamenti preziosi dal passato ripetono gli stessi errori , mascherati sotto altre forme o eventi. Sorge dunque spontaneo chiedersi come si potrebbe evitare questo 'pericolo', domanda a cui sembra non esserci risposta, ma forse un rimedio. Non serve studiare a memoria i fatti, è necessario sapere e conoscere le cause che hanno portato a determinati fenomeni e soprattutto soffermarsi a riflettere sulle loro conseguenze. Solo con un'attenta analisi e un cambiamento radicale nei comportamenti individuali e sociali, probabilmente sarà possibile evitare la catastrofe, prevenendola.


Fonte:
Todd Strasser, L'Onda, ed. Best BUR (2014).

"Dove c'è pericolo lì cresce anche la speranza."

Ritratto di Friedrich Hölderlin
"Dove c'è pericolo lì cresce anche la speranza." disse il poeta tedesco Friedrich Hölderlin. 
Questa sua dichiarazione sembra richiamare  il motto odierno "Andrà tutto bene".
Là dove c'è il pericolo di morte causato dal Coronavirus, "cresce anche la speranza", una speranza universale, che coinvolge sia gli adulti sia i bambini, una speranza affidata al duro lavoro dei medici, degli infermieri e a tutti coloro che combattono in "prima linea" per annientare un nemico 'invisibile', ma letale. La quarantena costringe tutte le persone a sacrificare le proprie abitudini, stando a casa e aspettando pazientemente che la situazione migliori. Tuttavia, al di là di questa vita sedentaria, priva di contatti sociali, piena di regole ferree da rispettare, caratterizzata dalla noia e dalla nostalgia, vi è un bagliore che irrompe nel buio, la speranza, che si manifesta nei cartelloni colorati, che ricordano a tutto il mondo che "Andrà tutto bene". Questi semplici pezzi di carta hanno un valore inestimabile, poiché aiutano ad affrontare l'emergenza anche in modo positivo,benché la paura, i decessi, il pericolo di contrarre la malattia rendano tristi gli animi.
Arcobaleni sui balconi: nel Barese la campagna sul Coronavirus per dire che #andràtuttobene
Andrà tutto bene

mercoledì 1 aprile 2020

Il concetto di pericolo in un messaggio pubblicitario #STEP05

"#Aprigliocchi . Parte la campagna contro l’uso del cellulare alla guida."

 
Questo video dal forte impatto mira a sottolineare quale sia il pericolo dell'uso del cellulare alla guida. Esso è infatti la prima causa di incidenti stradali.


Una sintesi #STEP24