domenica 17 maggio 2020

Il pericolo di una crescita illimitata #STEP15

"Il Club di Roma è una associazione non governativa, non-profit, di scienziati, economisti, uomini d'affari, attivisti dei diritti civili, alti dirigenti pubblici internazionali e capi di Stato di tutti e cinque i continenti."
Fu fondato nel 1968 dall'imprenditore italiano Aurelio Peccei e dallo scienziato scozzese Alexander King, insieme a premi Nobel e leader politici e intellettuali.
Limits To Growth: la lezione degli scenari 'sbagliati ...
grafico sullo 'stato del mondo'
Con il  The Limits of Growth  (1972)  il Club di Roma predisse che la crescita economica non potesse continuare all'infinito a causa della limitata disponibilità di risorse naturali e dell'incapacità di assorbire l'inquinamento umano da parte del pianeta.
Secondo questi scienziati, una catastrofe minacciava la Terra. L'umanità era quindi destinata a soccombere, se non si fossero arrestati i ritmi di crescita della popolazione e della produzione, lo sfruttamento delle risorse, lo spreco di energia e l'inquinamento.

Gli autori dell'opera ponevano l'umanità di fronte a una scelta imprescindibile: stabilire se fosse meglio interrompere in modo programmato la crescita oppure lasciarla avanzare fino a raggiungere il limite ultimo, per poi collassare.

Al fine di raggiungere un modello di sviluppo sostenibile, che garantisse a tutti il soddisfacimento dei bisogni materiali fondamentali e che non togliesse alle generazioni future il diritto di avere le stesse condizioni di vita, l'unica soluzione possibile che si prospettava era quella dello stato di equilibrio.
Quest'ultimo è un 'modello di sviluppo senza crescita', in cui solo la popolazione e il capitale dovrebbero rimanere costanti per il mantenimento di tale equilibrio.
Invece, tutte le attività umane che non portino allo spreco di risorse non rinnovabili e che non provochino un degrado ambientale potrebbero crescere indefinitamente.

"Ogni incremento di produttività non potrebbe essere tradotto in un aumento della produzione, perché questa dovrebbe rimanere costante. Il progresso tecnologico potrebbe così riflettersi in una riduzione del lavoro richiesto, ovvero in una maggiore disponibilità di tempo libero (Meadows et al., 1972: 174-8)."

"Nello stato di equilibrio il motore dello sviluppo potrebbe essere il miglioramento delle condizioni di vita anziché la crescita costante (Vecchietti, 2011: 8-9)."

Instaurando questo modello, si potrebbe evitare il pericolo di una crescita senza freni.


Questa idea di uno 'sviluppo senza crescita' è una prospettiva che si può ancora realizzare , se non si perde il poco tempo rimasto. Più si continua a rimandare il momento di scegliere quale strada intraprendere, più l'umanità si illuderà di poter scampare il rischio del collasso.






Fonti:
https://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/club-di-roma-e-limiti-alla-crescita
https://it.wikipedia.org/wiki/Club_di_Roma

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