domenica 10 maggio 2020

LE MICROPLASTICHE: un pericolo per tutti gli esseri viventi #STEP14


Immagine dell'articolo del 7 maggio 2020 da cui è stata tratta la notizia
Un gruppo di ricercatori di diverse università europee ha recentemente pubblicato sulla rivista 'Science' le stime della quantità di microplastiche che si depositano sul fondo oceanico.
Gli studi mostrano che le correnti oceaniche, trasportando in profondità i piccoli frammenti di plastica e fibre, li depositano sul fondo del mare, provocando la loro  concentrazione negli "hotspot", enormi accumuli di sedimenti.
Oceani, perché il pericolo viene dalle microplastiche
Plastica galleggiante
I piccolissimi pezzi di plastica che si trovano sui fondali sono formati soprattutto da fibre tessili, e, non essendo filtrati in modo adeguato negli impianti di trattamento delle acque,  si riversano nei fiumi e negli oceani.

La situazione è grave perché le concentrazioni di microplastiche sono molto elevate. Inoltre, "le correnti oceaniche profonde trasportano anche ossigeno e sostanze nutritive. Questo significa che gli hotspot delle microplastiche del fondo marino ospitano anche importanti ecosistemi che possono consumare o assorbire le sostanze inquinanti." Bisogna, dunque, proteggere i fondali marini prima che sia troppo tardi. Infatti lo studio di questi ricercatori è utile, in quanto "fornisce non solo il primo collegamento diretto tra il comportamento di queste correnti e le concentrazioni di microplastiche dei fondali marini ma può anche aiutare a localizzare la posizione di altri hotspot e a contribuire alla ricerca sull'impatto delle microplastiche sulla vita marina."

Breve nota sulle microplastiche
Le microplastiche sono dei piccolissimi pezzi di plastica, in genere di dimensioni minori di un millimetro, e al giorno d'oggi rappresentano uno dei più grandi problemi ambientali. Si trovano in tutto il mondo, anche sulle Alpi  e nelle acque dell’Antartide.
La colpa di questo danno è attribuibile agli esseri umani, i quali immettono circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica all'anno negli oceani. Soltanto l’1% galleggia in superficie e quindi risulta visibile, del restante 99% non si sa molto.

Per quanto concerne la fauna marina le microplastiche sono una vera minaccia. I piccoli esseri viventi, scambiandole per plancton, si nutrono di esse; successivamente entrano a far parte dell'alimentazione degli esseri viventi più grandi, poiché predatori di quelli più piccoli. La catena continua fino a raggiungere gli umani. Quindi, controllare l’immissione di tali plastiche nell'ambiente significa non solo salvaguardare la fauna marina, ma anche  tutti gli altri esseri viventi,uomini compresi. 



Fonti:
https://www.repubblica.it/ambiente/2020/05/07/news/oceani_-25592



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Una sintesi #STEP24