domenica 10 maggio 2020

"Il maggior pericolo dell’Europa è la stanchezza..."




La profezia di Edmund Husserl e il destino dell'Europa | Ontologismi
Edmund Husserl 
«Il maggior pericolo dell’Europa è la stanchezza. Combattiamo contro questo pericolo estremo, da buoni europei, con quella fortezza d’animo che non teme nemmeno una lotta destinata a durare in eterno. Allora dall’incendio che distruggerà lo scetticismo, dal fuoco soffocato della disperazione per la missione umanitaria dell’Occidente, dalla cenere della grande stanchezza, rinascerà la fenice di una nuova interiorità di vita e di una nuova spiritualità, il primo annuncio di un grande e remoto futuro dell’umanità: perché soltanto lo spirito è immortale».

Questo passo di Edmund Husserl è tratto dall'opera  La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale (1936),  in cui l'autore fornisce un resoconto storico e causale della coscienza umana, mostrando l'inevitabile necessità di un riorientamento trascendentale-fenomenologico della filosofia.
Nel frangente drammatico dell’Europa degli anni ’30, infatti, la fenomenologia trascendentale diviene «una sorta di credo salvifico, che tende a perdere i propri appigli con la realtà e a dissolversi negli orizzonti dell’utopia».

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Phenomenology
Al filosofo, in quanto funzionario dell’umanità, spetta il compito di avviare una rivoluzione dello sguardo sul mondo, a ridestare l’Europa alla razionalità. Questo risveglio della ragione ha un fine ben preciso: sfuggire alla logica della realtà, luogo della forza, della prevaricazione tra nazioni e individui, e della violenza.


Questa dichiarazione di Husserl relativa alla stanchezza europea, vista come il maggior pericolo, sembra richiamare la situazione attuale, in cui l'Europa si trova piegata da un virus quasi invicibile.
Proprio a causa del fatto che non sia ancora stato scoperto un vaccino o un rimedio stabile a questa pandemia che dilaga ogni giorno, le persone iniziano a essere stanche, stanche di stare in casa, stanche di non vivere come prima, stanche di non poter lavorare o di non avere tregua, nel caso di medici, infermieri e tutti coloro che sono in prima linea in questa battaglia. La speranza che vada tutto bene non è ancora svanita e non svanirà finché le persone si impegneranno a rispettare le dovute misure e regole disposte dal governo. Forse proprio "dalla cenere della grande stanchezza, rinascerà la fenice di una nuova interiorità di vita e di una nuova spiritualità" , ma anche di un nuovo corso, di una nuova vita che ciascuno dovrà affrontare, più consapevole delle situazioni passate e più attento alle conseguenze delle proprie azioni. Insomma, un futuro diverso, magari più bello, ma sicuramente nuovo.



Fonte:
https://www.phenomenologylab.eu/index.php/2014/03/husserl-crisi-scienze-europee-giovanni-piana/

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